lunedì 30 marzo 2020

L'impossibile ricerca della verità


Se ci troviamo in un incubo – e lo è sempre anche se non sempre ce ne accorgiamo -, se viviamo in una specie di sogno, è difficile che il sognatore possa trovare la verità. Lo stato dell’ “io sono” che per noi sembra essere il massimo della realtà, è in effetti qualcosa di transitorio, basato su impressioni fallaci, concetti e supposizioni – una sorta di malattia o di febbre e comunque una diminutio. Solo quando il sogno svanirà, ritroveremo la nostra vera identità, quella che non è mai nata né morta, dove non avremo più bisogno di parole.
Le nostre supposizioni vanno invertite. Noi non ci troviamo nella realtà, ma nel posticcio, nell’apparenza, e quindi non possiamo né percepire né pensare la verità.
La ricerca della verità è impossibile con la mente attuale: questo è da capire. Ci vuole una non-mente.
Dunque, l’unica cosa da fare, per ora, è concentrarsi sul senso dell’ “io sono”, per poi trascenderlo verso quello stato in cui esso non ha più senso e la coscienza si frammenta e si polverizza come una lastra di ghiaccio o di vetro.

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