Ridurre la
trascendenza al concetto di Dio è quanto di più semplicistico ci possa essere,
addirittura un atto primitivo, un atto da scimmia antropomorfa che ricerca il
capo-branco.
Il problema è che la nostra mente ha già
operato una riduzione di senso quando ha pensato Dio. Si è introdotta una
specie di dittatura della ragione, che ha voluto “misurare” l'Origine di tutto
e darle un'interpretazione umana. Ci si è dimenticati che – come diceva il Tao
Te Ching - “il cielo e la terra non sono umani”.
Così è nato il Dio delle religioni monoteistiche, sempre
più lontano dalla trascendenza. Un fantoccio antropomorfo cui chiedere grazie.
La trascendenza non può avere un senso
definito, chiuso, delimitato e duale, addirittura il creatore del bene e del
male. Non è un padre, non è una madre, non è un dittatore, che si è fissato una
volta per tutte in modo univoco. Se fosse così, che creatore sarebbe? Sarebbe
un piccolissimo Dio.
La stessa operazione di riduzione e di
imposizione di un senso definito, univoco e nello stesso tempo duale, è stata
fatta sull'io, che ha perso così la sua multi-valenza per fissarsi in un ego
roccioso, che è una vera e propria prigione nella quale ci siamo chiusi.
Meister Eckhart: "Prego Dio che mi liberi da Dio"
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