La calma, la quiete, la pace, la tranquillità - l'intero complesso
di questo stato d'animo - è la base della meditazione. Ma, a pensarci bene,
potrebbe essere la base di ogni vivere civile. Se tutti si dedicassero - come
prima cosa - alla ricerca della calma e della pace, vedremmo come d'incanto un
altro mondo.
Poiché, però, la
società (dominata dall'ignoranza, dall’inconsapevolezza e dall’insoddisfazione)
vive in uno stato di conflitto continuo, dedichiamoci almeno noi a questa
pratica.
Almeno, il nostro
mondo personale ne trarrà beneficio. E in qualche modo potremo aiutare anche
gli altri.
Da quando siamo
diventati degli individui, isolati e separati, abbiamo perso la pace e cerchiamo,
consapevolmente o inconsapevolmente, l’unità con il tutto. Il fatto è che l’individuo,
con il suo bisogno di esistere, si è autolimitato. Ha acquisito sempre più
consapevolezza, ma ha perso pienezza e soddisfazione. Questo significa passare
dall’essere al divenire. Ci si attacca a ciò che è transitorio.
La difesa è
contemplare il movimento opposto. Siamo pur sempre pezzi di infinito.
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