«Io e il Padre siamo un sola cosa»... i cristiani hanno equivocato questa frase del Vangelo di Giovanni. Qualunque uomo può dire la stessa frase. Significa semplicemente che il fondo dell'anima e Dio coincidono. Altri mistici hanno detto la stessa frase, in tante religioni. Secoli prima di Cristo, le Upanishad avevano stabilito che il punto più profondo dell'anima (l'atman) era il Brahman (Dio). Ecco la semplice verità. Ognuno è Dio, tutti sono Dio... solo che gli uomini, fuorviati dalle religioni, hanno creduto in una certa immagine di Dio, in un Dio che se ne sta lassù in cielo e, ogni tanto, manda qualcuno a ricordare che c'è. Un ben misero Dio, un padroncino divino che tira i fili del mondo - peraltro con esiti disastrosi.
Naturalmente qualcuno potrebbe domandarsi: ma se siamo Dio, anzi il Divino, perché siamo capaci di far così poco?
Perché siamo il Dio che si è frammentato e fuso nella propria creazione… al punto da diventare Vacuità.
Sta a noi, recuperare il Divino... scoprendo la trascendenza in noi e fuori di noi. Ma dobbiamo arrivare a una presa di coscienza e non invocare semplici idoli esterni.
Nessun commento:
Posta un commento