Attualmente, la nostra coscienza è la base di tutto, è il nostro
strumento conoscitivo - senza coscienza non c’è conoscenza. Ma è anche la base
di tutti i nostri guai.
Quando non c’era, c’era la pace assoluta, il vero stato eterno, al
di là del bene e del male, dell’essere e del non essere.
Ma poi è emersa la volontà di ex-sistere, di uscir fuori, e sono
nati l’universo, la coscienza e tutti i suoi problemi.
Non c’è scopo in questo salto, se non la volontà di vivere ed
essere coscienti.
In meditazione comprendiamo l’intero processo, prendendone le
distanze.
Ce ne distacchiamo per uscire dallo stato di divisione e ritrovate
lo stato di unione e di completezza, dove non ci sono nemmeno più l’esperienza
e la conoscenza.
Non c’è dunque da aver paura della morte, ma semmai della vita, e,
soprattutto, dei terribili passaggi tra la vita e la morte e la morte e la
vita.
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