domenica 29 luglio 2018

Le sacre famiglie


Un tempo si portavano in giro le statue di Venere o di qualche altra dea così come oggi si portano in processione le statue della Madonna. Ma anche in altre religioni politeiste, come per esempio l’induismo, troviamo divinità maschili e femminili.
Il problema è sempre lo stesso: all’uomo non basta concepire un Dio maschile, con le qualità di dominio e di aggressività tipiche dei maschi, ed ha anche bisogno di una divinità femminile, con le qualità di comprensione e di accoglienza delle donne. E allora ecco nascere le varie dee.
       Il cristianesimo, derivato dal giudaismo, era nato come una religione patriarcale. Ma, a furor di popolo, fu necessario instaurare anche una divinità femminile. Ed ecco nascere il culto della dea Madre. Così, gli dei, gettati fuori dalla porta, rientrarono dalla finestra. Ora regnava in cielo una sacra famiglia, con tanto di padre, di madre e di figlio – un po’ sul modello della religione egizia.
       In sostanza il cristianesimo si presenta come l’ultima incarnazione del paganesimo, con tutta la sua sfilza di dei. Anche il buon vecchio Zeus aveva l’abitudine di accoppiarsi ogni tanto con qualche femmina terrestre, dando origine a semidei. Nel cristianesimo l’antico Dio degli ebrei ritorna sulla terra per inseminare una Vergine e per dare origine a un Figlio metà uomo e metà dio.
       Alla fine il popolo ha quello che vuole: un Dio Padre, una dea Madre e un dio Figlio; ce n’è per tutti i gusti e per tutti i bisogni. E ognuno si rivolge in cuor suo a chi gli è più congeniale. Il cristianesimo, incapace di concepire un Dio senza volto, non si accontenta di immaginare gli dei in senso antropomorfo, ma proietta addirittura in cielo la famiglia, circondata da innumerevoli santi.
       Resta dunque confermata l’impossibilità dell’uomo medio di uscire dai propri condizionamenti psicologici, e il desiderio di avere una divinità fatta a propria immagine e somiglianza. Sono pochi, anche tra i mistici, coloro che sono riusciti a uscire dall’infantilismo teologico.

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