lunedì 16 luglio 2018

La contemplazione dell'infinito


Annienta il tuo io

o dilatalo all’infinito.
                      Sankara


Non puoi identificare l’infinito. Perché non è niente di ciò che vedi. Eppure è esattamente in tutto, anche nelle cose più piccole. La conoscenza o l’esperienza dell’infinito può dunque incominciare dovunque, esprimersi mediante qualsiasi cosa.

La beatitudine sta nell’infinito.
                      Chandogya Upanisad

L’universo ha tanti difetti, ma non è né meschino né piccolo. Osserva la grandezza, l’abbondanza, la vastità, lo spreco di tutto ciò che è. Non c’è un solo fiore, ce ne sono milioni; non c’è un solo pianeta, ce ne sono miliardi – di cui molti senza vita, apparentemente inutili.
       Ma l’infinito è anche dentro di te. Come dicono le Upanisad, l’anima individuale è, da un lato, la centesima parte di un capello diviso in cento parti e, dall’altro lato, è grande quanto l’infinito.
       Tradizionalmente l’infinito è assimilato al cielo, allo spazio, ma in realtà non è mai visibile: la mente non può coglierlo. Per contemplarlo, essa deve aprirsi lasciando perdere i propri punti di riferimento. L’immensità del sé individuale deve contemplare l’immensità del Sé universale.

Infinita è la mente. E con essa si conquista il mondo che è infinito.
                      Brhadaranyaka Upanisad

In un giorno limpido, recati su una collina. Cerca un punto da cui poter contemplare a perdita d’occhio la distesa di colli e di valli; e lì fermati.
       Dopo aver guardato i particolari del paesaggio, osserva il suo contesto, quello spazio in cui è posta ogni cosa visibile; e ascolta i suoni.
       Attendi un colpo di vento che faccia stormire le fronde. È un suono che emerge dal nulla: prima non c’era, ora c’è e fra un attimo non ci sarà più.
       Quando il suono si spegne, riporta l’attenzione al silenzio, allo spazio.
       Da questo silenzioso infinito, sei emerso tu. Ci sei tu, qui ed ora. Ci sei tu, con tutto il tuo passato, con tutti i tuoi ricordi. Ma anche tu sei come quel soffio di vento, che passa in un attimo.
       Mentre la piccola mente si annienta in una specie di “dolce naufragio”1, in quello stesso momento irrompe una grande gioia.

Quello che percepirai quando andrai al di là del pensiero è l’anima infinita, illimitata e senza tempo.
                      Osho

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