martedì 24 luglio 2018

Il vizio d'origine



Il vizio di origine
Sentiamo continuamente parlare della bontà di Dio, del suo amore per l’uomo, tanto che, quando le cose ci vanno male o vediamo tragedie irrimediabili, rimaniamo scioccati. Che cosa è successo? Dov’è quel Dio di cui ci hanno parlato? Forse la colpa è nostra che non abbiamo pregato bene?
In effetti nessuno ha mai visto il braccio di Dio scendere dal cielo a salvare gli ebrei nei campi di sterminio, i migranti che affogano nel mare o i bambini che muoiono di fame, di malattie o di bombardamenti. Gli uomini possono aiutare. Ma Dio? Quel Dio che sarebbe tutto amore e bontà?
Allora le delusione e lo sconcerto sono tanti e non si capisce più nulla. Tutto ciò che ci hanno detto risulta falso.
Ma la disillusione è proporzionale all’illusione di cui le religioni ci avevano nutriti, con le loro favole sul Dio buono. Lo stesso Gesù, per cui Dio era amore, lo pregò caldamente per essere risparmiato. Ma la risposta fu la crocifissione.
Quando qualcuno prega e le cose gli vanno bene, attribuisce quel successo a Dio. Ma quando le cose gli vanno male, dovrebbe, per essere coerente, attribuirgli anche quel male.
Se ci togliamo dagli occhi le fette di salame delle religioni, dobbiamo riconoscere la violenza della creazione, dove ogni essere deve mangiare gli altri per vivere. E avete mai visto un leone che si mangia viva una gazzella? Forse la gazzella non soffre? Anche noi facciamo lo stesso.
E anche noi dobbiamo ammalarci, invecchiare e morire – tutte cose altamente dolorose, cui non ci sottrarrà nessun Dio.
Ora non siamo noi che abbiamo creato questo meccanismo infernale, la selezione naturale e gli incontrollabili impulsi sessuali. È proprio la Forza creatrice che lo ha fatto. E dunque non può essere tanto buona e amorevole.
Con questo non vogliamo dire che sia cattiva. Ma feroce e indifferente sì. Non c’è nessuna pietà per il più debole, il malato o il vecchio. Deve morire, spesso atrocemente.
Se noi insegnassimo questi principi ai giovani, forse eviteremmo tante delusioni, tante amarezze. Sono loro - gli ottimisti, i falsificatori della realtà, i religiosi - che raccontano balle spaziali, che prima o poi produrranno sofferenze e disperazione incalcolabili, da aggiungere a quelle naturali.
Dobbiamo aprire gli occhi, dobbiamo guardare in faccia la realtà, dobbiamo insegnare ai giovani le cose giuste – non i miti consolatori e falsi dei credenti. Se per sopportare la vita, dobbiamo indorare la pillola, vuol dire che stiamo spacciando false illusioni.
La vita non è un dono. La vita è un pesante fardello.
I cristiani, per giustificare questo stato di cose, che prima o poi salta all’occhio anche del più ingenuo osservatore, parlano di peccato originale, ributtando la colpa sulle spalle degli uomini. Ma si tratta di fandonie inventate per spiegare perché mai questo Dio amorevole abbia creato un mondo così duro. La verità è che non si tratta di un fantomatico peccato dell’uomo. Ma di un vizio, di un difetto di Dio. Il vero difetto sta nell’Origine.

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