C’è una corrispondenza tra ciò che siamo dentro di noi e
l’ambiente che preferiamo, l’ambiente in cui ci sentiamo “a casa nostra”. A
volte non lo troviamo mai, a volte è là dove si trova una certa persona, a
volte è una semplice stanza.
L’ambiente, la località, il paesaggio, non è soltanto
qualcosa di esterno, perché noi non possiamo essere in
astratto, al di fuori di un luogo e di un tempo. Noi siamo anche quel luogo e quel tempo.
In un certo modo la terra
medita, l’atmosfera medita, il cielo medita, le acque meditano, le montagne
meditano.
Chandogya Upanisad
Osserva il paesaggio che preferisci.
Fonditi con esso, dimenticandoti di te stesso. Ogni luogo amato è un paesaggio
dell’anima. Ti piace e ti attira perché è una parte di te, perché fa risuonare
qualcosa che è dentro di te.
Un paesaggio che ti colpisce è qualcosa
che evoca antiche o future corrispondenze, il quadro arcano della tua vita, un
riflesso di un mondo da cui provieni o che ti attende.
Contempla il paesaggio fuori di te e poi,
di colpo, prendi in considerazione ciò che sei, lì in quel momento. Scoprirai
che c’è qualcosa in comune, un’affinità elettiva.
Egli si riconosce identico
al cosmo.
Chandogya Upanisad
I luoghi hanno un proprio spirito,
esattamente come i tempi. E da loro si sprigionano influssi che possono
accordarsi con la tua interiorità. Chiediti dunque perché ti piaccia quella
certa località. Ma non cercare di verbalizzare la risposta. Aspetta invece che
la risposta venga da ciò che provi.
Se provi armonia, se ti senti in pace, se
ti senti a tuo agio, quello è il tuo posto. In un mondo migliore, ognuno
dovrebbe poter cercare il proprio posto, che non è detto sia quello in cui
nasce o vive.
Le leggende antiche, i racconti biblici,
le fiabe, i miti sono pieni di storie di peregrinazioni, più o meno piacevoli,
di gente che cercava una “terra promessa”.
Da qualche parte essa è lì che ti attende. È
un luogo esterno cui finalmente corrisponde la tua interiorità. Perché non c’è
pace in nessun posto, nemmeno in un paradiso, se non c’è pace dentro di te.
Se hai la fortuna di poter viaggiare, non
esitare! Raggiungi quella terra e immergiti in essa.
Puoi anche darsi che si tratti del luogo
in cui già vivi – ed è comunque uno stato dell’anima.
Chi ha raggiunto il Sé
che tutto penetra, penetra nel Tutto.
Sankara
Stai a lungo seduto, immobile, a
contemplare ogni particolare del luogo.
Lascia cadere le tensioni, i problemi. Lì
la contemplazione assume il suo senso più importante: ridona luce, non solo
agli occhi – in un istante di illuminazione.
Infinita è la mente. E
con essa si conquista il mondo che è infinito.
Brhadaranyaka Upanisad
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