mercoledì 19 aprile 2017

L'odio per per la libertà

Bisogna ammetterlo a malincuore: la maggior parte degli uomini non ama la libertà, non sa che farsene, anzi la teme. Preferisce il noto, il consolidato, la tradizione, la consuetudine, l’abitudine, l’identità convenzionale e sociale… tutti limiti, confini, magari arbitrari, ma rassicuranti.
A livello religioso, ciò significa aderire alle religioni tradizionali, che magari sono infondate, ma danno regole e linee di pensiero e di comportamento che non richiedono sforzi né interpretazioni personali, che non fanno sentire isolati e che non permettono dubbi né critiche.
A livello politico, ciò significa preferire la nazione, la separazione, l’etnia e quindi i partiti che vorrebbero isolare un popolo dall’altro e che accentuano le differenze e le contrapposizioni… dunque ancora limiti e confini.
Infine, a livello spirituale, ciò significa credere che ogni ego sia isolato e che esista un Dio esterno che crea e giudica, un Padre-Padrone che impone le sue leggi… totalmente altro.
In tutti i casi, ciò significa avversare l’innovazione, la creatività, l’apertura, la coscienza personale, l’allargamento dei limiti e dei confini.

E, poiché la storia si evolve in base a leggi di azione e reazione, oggi, dopo un periodo di relativa tendenza alla globalizzazione e all’unificazione dei popoli, siamo di nuovo in una fase reazionaria, a tutti i livelli indicati.

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