Ogni
meditazione deve alla fine tradursi in azione (karma). Ma c’è modo e modo di
agire, e la differenza sta tutta nella motivazione.
Se agisco solo per me stesso, per i
miei interessi personali e per le mie ambizioni, non ho nessuna spiritualità e
sono un egocentrico che non può trascendere nulla – poco più di un animale.
Ma se agisco tenendo d’occhio
l’interesse generale, il bene di una comunità o dell’intera umanità, la
situazione cambia, e anche l’azione diventa un metodo di illuminazione, ossia
un sistema per trascendere il proprio piccolo ego.
Perché, alla fin fine, la meta è
proprio questa: il superamento dei limiti dell’io e l’universalizzazione dell’individuo
– allorché la coscienza microcosmica si ricongiunge con la Coscienza cosmica.
Tra parentesi, questo dovrebbe essere
un metodo per giudicare gli uomini politici e i leader in tutti i campi:
agiscono solo per sé o per il bene di tutti?
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