Non è strano che al potere arrivino per
lo più individui psicopatici. L’elenco sarebbe lunghissimo. Anche solo
limitandoci ai tempi nostri: Hitler, Saddam Hussein, Pol Pot, Gheddafi, Assad,
Kim Jong-un, Putin, Trump… tutte persone che, se fossero sottoposte ad
un’analisi psicologica risulterebbero non sane di mente, con gravi deficit e
squilibri, incapaci di concentrazione, boriosi, egocentrici, narcisisti,
paranoici, prepotenti, aggressivi, violenti. Al contrario, quanti governanti
saggi, pacifici, disinteressati e illuminati conoscete?
Eppure le masse vogliono proprio questi
capi, perché si rispecchiano in loro.
C’è dunque qualcosa di malato nell’umanità,
c’è qualcosa di sbagliato nei nostri sistemi scolastici, nei nostri sistemi
educativi, nelle nostre famiglie, nei nostri sistemi di valori, nei nostri
cervelli. Sarà il peccato originale o un vizio d’origine del creato, ma resta
il fatto che anche le nostre religioni sono contagiate dalla stessa volontà di
potere, dalla stessa volontà di primeggiare, dalla stessa violenza, anche
quando parlano di amore, di pace e compassione.
Proprio in questi giorni di Pasqua i
cristiani celebrano un Dio che, per farsi amare, sacrifica il figlio sulla
croce. Un bell’esempio…
Quello che è certo è che molti uomini non
riescono ad apprezzare l’equilibrio, l’autocontrollo, la quiete, la
consapevolezza, la calma e la concentrazione. Amano l’azione, il rumore, la
confusione, la frenesia, la contrapposizione… in breve la guerra.
E ce l'hanno.
Bell'articolo.
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