Non
sembra che credere in un Dio abbia portato un gran miglioramento nella
condizione umana, anche perché le religioni che dominano il mondo hanno una
stessa struttura e sono nate in epoche barbariche.
La
barbarie dell’islam la vediamo quasi tutti i giorni negli attentati sanguinari
e indiscriminati contro i credenti delle altre religioni. La barbarie del
cristianesimo la vediamo quasi tutti i giorni nello spostamento da un paese
all’altro di preti pedofili e corrotti, col proposito di nasconderli alla
giustizia. La barbarie dei rabbini ebraici la vediamo quasi tutti i giorni
nell’espansionismo di Israele che ruba territori ai popoli vicini.
Tutte
queste religioni sono dominate da aggressività e da volontà di potenza. Il
motivo è sempre lo stesso: la fede in un Dio violento che avrebbe creato il
mondo e fondato un’unica religione, dando l’incarico ai suoi fedeli di
conquistare tutti gli altri. È così nella Bibbia, nei Vangeli e nel Corano.
È
evidente che questa concezione di Dio – creata proprio dagli ebrei e poi
trasmessa ai cristiani e all’islam – andrebbe per lo meno riformata.
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