Tutti noi abbiamo un’irresistibile
tendenza a definire, a identificare e a dare un nome ad ogni cosa e ad ogni
esperienza, al punto che la nostra paura maggiore è perdere la nostra identità –
paura associata alla morte e all’anonimato.
Ma l’identità che così troviamo è pur
sempre una limitazione. Non ci rendiamo conto, cioè, che è qualcosa di
artificiale e costruito. Se togliessimo però ogni elemento che ci identifica,
uno ad uno, non ci sarebbe nessuna vera perdita, ma una grande liberazione, un
allargamento della visione.
La paura restringe, la perdita dei
limiti allarga.
Forse, ciò di cui abbiamo veramente
paura è la libertà.
Eppure, quando, tolto tutto, non ci
identificheremo più con niente, saremo liberi come una nuvola.
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