Un nazione in cui si legge
poco è un paese di ignoranti. E questa ignoranza culturale si riflette in tante
cose: nei politici e nei dirigenti, nella burocrazia ottusa, nello scarso senso
civico e nella diffusione della corruzione.
Un popoli di ignoranti è
composto da una parte di arroganti e dall’altra parte di sudditi, di gente che
non è consapevole dei propri diritti e che s’inchina sempre davanti ai potenti.
L’ignoranza si riflette
anche nella religione: nei credenti bigotti, nei preti sfruttatori, nel vuoto
dei rituali soltanto formali e nell’idea stessa di Dio come Padrone e
Dittatore.
Esiste poi l’ignoranza
metafisica, che consiste nel non riconoscere la natura ultima delle cose, nel
dare valore a ciò che non ha importanza e nello scambiare per reale ciò che è
solo un’illusione.
Non a caso le religioni
orientali riconoscono che l’ignoranza (avidya)
è all’origine del nostro mondo degradato, il samsara. È dall’ignoranza che discende ogni limitazione, ogni falsa
identificazione, ogni sofferenza.
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