In
meditazione la pratica fondamentale (pur attraverso le varie tecniche: mantra, visualizzazioni,
vuoto mentale, respirazione, ecc.) consiste nell’identificare l’essenza della
mente creatrice, che è alla base del mondo.
È
questa mente che ha creato il mondo e la nostra piccola mente. Ma poi ne è
rimasta irretita. Perché basta una nuvoletta ad oscurare il sole.
Per
farla riemergere, è necessario rimuovere le nuvole, ossia non farsi distrarre
dalle emozioni disturbanti, dai pensieri, dalle fantasie, dai ricordi, ecc. e
rimanere concentrati sulla limpida e sveglia consapevolezza originaria
dell’attimo presente.
Il
problema è che noi non riusciamo a non farci distrarre, a rimanere attenti a
lungo, a non dimenticarci di essere coscienti della consapevolezza originaria,
perché la nostra mente è come una scimmia che non sta ferma un attimo e salta
continuamente qua e là. Dobbiamo quindi allenarci ad ottenere la stabilità
della consapevolezza.
Sia
chiaro, però, che la stabilità non siamo noi a produrla. Dietro, in fondo,
oscurata dalle nuvole dei nostri pensieri e delle nostre preoccupazioni, esiste
sempre.
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