lunedì 28 luglio 2014

La via della felicità

Per quanti sforzi si faccia per essere buoni, c’è sempre una parte di noi che invia impulsi cattivi. Per quanti sforzi si faccia per cambiare una cattiva abitudine, c’è sempre una parte di noi che ci riporta ad essa, proprio come un drogato o un alcolizzato.
Se siamo divisi proprio al nostro interno, come fare allora a rimanere sempre sulla retta via? Se gli impulsi nascono dall’inconscio, come fare a resistere?
Bisogna seguire la via della felicità. Ma come fare?
Non c’è una via alla felicità. La felicità è la via. Bisogna insomma seguire questa strada come un cane che segue una traccia odorosa. È la traccia che lo guida; quando perde la strada, si rimette a ritrovare la traccia. Fuor di metafora, quando trovi un briciolo di gioia o di felicità, attaccati ad essa e segui quella strada.
Questa vale anche per i mantra. Ripeti quelli che in un dato momento ti danno gioia. Ma non lottare contro la stanchezza; se sei stanco, è già una mezza apertura dell’inconscio.


La via delle felicità, la via della stanchezza e la via del vuoto. Tre buone vie per raggiungere i sotterranei dell’inconscio e inserirvi nuovi comandi.

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