Nel mantra non è la parola
in sé che produce l’effetto. Siamo noi che dobbiamo rievocare attraverso la
parola, la sillaba o la frase lo stato d’animo che cerchiamo. Senza questa
rievocazione, il mantra non ha effetto.
Quindi, dobbiamo fermarci, identificare
lo stato d’animo e introdurre il suo contrario. Se provo rabbia, per esempio,
per prima cosa devo identificare questo sentimento disturbante e per seconda
cosa devo rievocare la calma o la pace.
In ogni caso, però, siamo
alle pratiche preliminari, perché rimaniamo del campo delle emozioni
dualistiche e altalenanti.
Per uscire il più possibile
da questo gioco, dobbiamo riconoscere in noi l’essenza non disturbata, la
natura limpida della mente consapevole.
Domandarsi, dunque, chi è
che percepisce tutto ciò? Uscire di colpo dal dualismo. Chi è che è presente in
questo attimo?
Nessun commento:
Posta un commento