Chi è più odioso, che è più
egoista di uno che è pieno di sé? E, per ascoltare, comprendere e rispettare
gli altri, non bisogna svuotarsi di sé? Di questo sé che si mette sempre in
mezzo con le sue esigenze e che ci impedisce di metterci nei panni altrui?
Dobbiamo svuotarci dell’ego
che vuol acquisire, possedere, conquistare, dominare e che, perciò, definisce,
divide, contrappone e combatte, di questo ego che non è capace di amare, perché
ama solo se stesso, perché vede solo se stesso, perché è egocentrico.
Non è per questo che i saggi
dell’antichità (da Lao-tzu a Buddha a Gesù) invitavano a perdere se stessi, a
svuotarsi, piuttosto che a riempirsi e ad acquisire? Il mondo non è sempre in
guerra proprio perché ci sono troppi palloni gonfiati…di orgoglio, uomini che
mettono le proprie esigenze davanti a quelle degli altri?
D’altronde, per amare
qualcuno, devi svuotarti di te stesso. Per avere un orgasmo devi svuotarti. Per
morire devi svuotarti… Insomma ogni esperienza di liberazione, di crescita, è
uno svuotarsi di sé, un liberarsi di sé. Dopo aver fatto tanta fatica per
diventare un io, dobbiamo capire che il passo successivo è liberarcene. Questa
è la trascendenza.
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