lunedì 21 luglio 2014

La preziosa vita umana

Noi non pensiamo mai alla fortuna che abbiamo avuto a nascere sotto forma di esseri umani. Ce l’ho ricorda il buddhismo, che qualcuno considera a torto una religione pessimistica o nichilista, e che invece è una religione della liberazione radicale dalla sofferenza.
Consideriamo quante forme di vita esistono sulla Terra. Certo, gli esseri umani sembrano tanti (sei miliardi), ma che cosa sono in confronto agli insetti o ai topi? Vi sarebbe piaciuto nascere sotto forma di formiche o di scarafaggi? Eppure, in passato… chissà… o anche in futuro…
Nascere come esseri umani non è facile: ci deve essere stato un lungo percorso evolutivo e particolari meriti. Infatti tra la formica e l’uomo c’è un notevole salto evolutivo. Anche gli altri esseri viventi hanno una loro coscienza, ma solo l’uomo è consapevole di essere e di essere cosciente. Quanta strada ha dunque fatto? E quanta ne deve ancora fare?
È questa consapevolezza che contraddistingue l’uomo (anche se non tutti gli uomini sono allo stesso livello). Ed è una consapevolezza sempre minacciata e oscurata dai vari impegni sociali e dalle varie attività mentali (sensazioni, pensieri, immaginazioni, ricordi, previsioni, ecc.).
Poiché questa consapevolezza è il fondamento di una vita evoluta, e poiché può essere ulteriormente chiarificata e aumentata (sono ipotizzabili altri stadi di vita o altri esseri con un maggior grado di consapevolezza), la meditazione nella sua essenza consiste nell’identificarla e nel renderla il più possibile stabile.
Questo è dunque l’esercizio di base della meditazione: ridurre il più possibile le interferenze e le attività mentali, e cogliere questa nostra pura consapevolezza, questa nostra sveglia presenza.

Ovviamente, all’inizio, la si può riconoscere solo per pochi istanti. Ma la sfida è tutta qui: renderla il più possibile stabile in tutte le nostre attività. Fra l’altro, questo è un modo per uscire dalla continua altalena di piaceri e dolori, delle fantasie e delle preoccupazioni, e di trovare la fine della paura e la fonte di una felicità più duratura.

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