François Cheng, lo scrittore
cino-francese, scrive in Cinque
meditazioni sulla morte (Bollati Boringhieri, 2014): “Come Simone Weil,
sono persuaso del fatto che, senza le prove della sofferenza e della morte, non
avremmo neppure avuto l’idea di Dio, né avremmo pensato ad una qualsiasi
trascendenza”.
Dunque, Dio ci fa soffrire e
morire solo perché noi ci ricordiamo di lui… un vero sadico che giustifica la
sua presenza e gode solo facendo soffrire qualcuno.
Ma una persona che ama
dovrebbe volere il bene dell’altro. Se io ti faccio star male solo perché tu mi
invochi e chiedi il mio aiuto, sono un pervertito, un aguzzino e soprattutto -
non ti amo: questo è sicuro.
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