venerdì 2 maggio 2014

Il Dio delle contraddizioni

Non possiamo avvicinarci a Dio con la nostra semplice logica, presieduta dal principio di non contraddizione. Perché in Dio si incontrano e partono tutte le contraddizioni.
Noi siamo abituati ad attribuire a Dio solo le qualità positive (bene, amore, ecc.), le quali però non esisterebbero senza le loro contrarie e complementari (male, odio, ecc.).
Dio infatti non è qualcosa di dimezzato, ma il Tutto: gli appartengono tutte le qualità, sia quelle positive sia quelle negative. O, per meglio dire, all’Origine c’è un fattore comune, che poi può differenziarsi. Prendiamo la contrapposizione maschio-femmina. Perché gli uomini hanno i seni? Devono forse allattare? Il fatto è che all’origine della dualità maschio-femmina (yang-yin) c’è un individuo comune che ha entrambe le possibilità: diventare maschio o diventare femmina.
Ai tradizionalisti, a coloro che credono che Dio sia una persona, dispiace pensare che a Dio appartengano anche il male e l’odio. Ma la verità è che anche il male e l’odio svolgono una funzione positiva. In unione dialettica con i loro contrari danno vita ad ogni cosa del cosmo.
La nostra mente è abituata a dividere, a isolare e a contrapporre. Ma all’origine gli opposti hanno un punto di partenza comune.

Trovare questo punto è svelare il motore del Divino.

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