Non possiamo avvicinarci a
Dio con la nostra semplice logica, presieduta dal principio di non
contraddizione. Perché in Dio si incontrano e partono tutte le contraddizioni.
Noi siamo abituati ad
attribuire a Dio solo le qualità positive (bene, amore, ecc.), le quali però
non esisterebbero senza le loro contrarie e complementari (male, odio, ecc.).
Dio infatti non è qualcosa
di dimezzato, ma il Tutto: gli appartengono tutte le qualità, sia quelle
positive sia quelle negative. O, per meglio dire, all’Origine c’è un fattore
comune, che poi può differenziarsi. Prendiamo la contrapposizione
maschio-femmina. Perché gli uomini hanno i seni? Devono forse allattare? Il
fatto è che all’origine della dualità maschio-femmina (yang-yin) c’è un
individuo comune che ha entrambe le possibilità: diventare maschio o diventare
femmina.
Ai tradizionalisti, a coloro
che credono che Dio sia una persona, dispiace pensare che a Dio appartengano
anche il male e l’odio. Ma la verità è che anche il male e l’odio svolgono una
funzione positiva. In unione dialettica con i loro contrari danno vita ad ogni
cosa del cosmo.
La nostra mente è abituata a
dividere, a isolare e a contrapporre. Ma all’origine gli opposti hanno un punto
di partenza comune.
Trovare questo punto è
svelare il motore del Divino.
Nessun commento:
Posta un commento