giovedì 22 maggio 2014

Il disegno divino

Qualcuno sostiene che questo universo sia stato creato da una Mente superintelligente. E una certa intelligenza si nota – ma anche qualcos’altro: la dismisura, lo squilibrio, lo spreco, la follia. Per esempio, su Giove esiste una tempesta, grande come la Terra, che dura da secoli. Esistono poi pianeti del tutto deserti, o gelati o infuocati, senza un filo d’erba o un insetto. Per trovare probabili forme di vita bisognerebbe viaggiare per migliaia di anni, in mezzo a corpi celesti del tutto mancanti di vita e in apparenza privi di qualsiasi utilità. La Terra stessa, prima di ospitare forme di vita, è stata una palla rovente; e ai tempi dei dinosauri qualche cataclisma, forse l’impatto con un meteorite, ha spazzato via quasi tutto.
Insomma non viviamo in un universo tranquillo, sereno, equilibrato, misurato e razionale. Il presunto creatore, a giudicare dal suo creato, non aveva tutte le rotelle a posto. Era una specie di enorme dinamitardo, un pazzoide con improvvisi crisi d’ira, una specie di macellaio che si divertiva (e si diverte) a far nascere per uccidere.
È come se io cercassi in una macelleria un etto di prosciutto e mi arrivassero duemila cinghiali…
Vi ricordate la storiella della donna che, per la sua bontà, aveva ricevuto da Dio la possibilità di veder esauditi tre desideri? Poiché suo figlio era nato con una testa molto piccola, chiese subito a Dio che gli facesse avere una testa più grande. E immediatamente la testa di suo figlio diventò grande come un’anguria. Allora chiese che gli facesse avere una testa più piccola; e immediatamente la testa diventò microscopica. Alla fine disse: “Ti prego, Dio, fammi riavere la testa iniziale”.

Ecco, non potete trattare con Dio come se avesse una mente uguale alla nostra. Lui lavora in grande, noi in piccolo.

3 commenti:

  1. Ma allora, dobbiamo o no porci in modo armonioso di fronte all'esistente? Gli apparenti squilibri o assurdità che esistono sono annullabili dalle nostre forze? Si tratta sempre di capire cosa vogliamo da noi stessi, siamo noi il nostro metro di paragone, rivolgerci all'esterno per denunciare presunti mali e iniquità non serve, il mondo è troppo grande per le nostre deboli forze. E l'universo è troppo grande per l'umanità. Che ne sappiamo noi delle leggi che regolano il moto dei pianeti, delle stelle, delle galassie? E ogni giorno che viene non è un vero miracolo viste le teoriche possibilità che un astro ci piombi addosso, o che il moto di rivoluzione impazzisca? Se fossimo capaci di prendere a modello la natura, la sua capacità di fiorire in base alle proprie caratteristiche, non ci preoccuperemmo troppo di ciò che non va negli altri, nel prossimo, nei presunti disegni divini. Ma per far questo ci vuole coraggio.

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    1. Vivere in modo armonioso non significa che si debba chiudere gli occhi di fronte alle disarmonie, agli squilibri, alle ingiustizie e alle violenze, degli uomini o degli dei. È questo che fa dell’uomo un essere superiore allo stesso Dio. Per esempio, Giobbe è superiore al Dio della Bibbia. Subisce l’ingiustizia e la violenza, ma può giudicarla e condannarla.
      L’uomo si salva interiormente anche quando viene travolto esteriormente.
      Di fronte alle ingiustizie degli uomini, bisogna reagire. E di fronte alle ingiustizie di Dio, bisogna giudicare.
      Chi sei tu per giudicare? Io sono la coscienza che talvolta difetta anche a Dio.

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    2. L'uomo superiore a Dio? Dio che difetta di coscienza? C'è qualcosa che non mi torna. Che Dio mai sarebbe questo? Meglio farne a meno. Anche perchè c'è il sospetto ch'esso si riduca a una mera proiezione dell'uomo.

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