Perché parlare tanto di
amore? Perché invitare ad amare il prossimo, come se fosse possibile andare
contro le proprie pulsioni naturali?
La verità è che siamo tutti
reciprocamente legati: nessuno sarebbe senza gli altri. Punto e basta. Questo è
l’unico vero riconoscimento religioso. Tutto il resto sono inviti che lasciano
il tempo che trovano. Amare i propri nemici? Come dire: amare chi si odia – una
contraddizione in termini.
Dopo il momento di principio
del riconoscimento religioso, la realtà si fa strada: se amiamo amiamo, se
odiamo odiamo. Che possiamo farci?
Se vogliamo nascondere e
reprimere i nostri sentimenti, diventiamo degli ipocriti, come i farisei.
La constatazione dei nostri sentimenti,
la consapevolezza, è un atto religioso, perché autentico. La falsità,
l’ipocrisia o la repressione sono il contrario.
La verità ci rende liberi?
Solo se la riconosciamo e la accettiamo.
Nessun commento:
Posta un commento