In sostanza, quando avvertiamo
sintomi di ansia e di stress, con le loro caratteristiche modificazioni
respiratorie (respiro contratto, rapido, superficiale, ecc.), dobbiamo compiere tre o quattro respiri profondi (con esalazioni prolungate, magari alternando le
narici) e poi riportare la respirazione ad un ritmo più lento e calmo.
Da questo tipo di respirazione, viene
una mente più libera dalla contrazione dei pensieri, fino ad approdare ad uno
stato della “memoria di lavoro” privo di sé.
Lo stato mentale di “assenza di sé” è
quanto di più efficace ci sia per combattere l’eccesso di pensieri, l’ansia e
la paura.
Ciò non toglie che talvolta le
preoccupazioni siano fondate e utili. Bisogna saper accettare la realtà e i
suoi avvertimenti.
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