La
nostra civiltà umana sembra essere nata con lo sviluppo della parola, tanto che
qualcuno identifica Dio con il Verbo. Ma non sempre la parola viene usata per
comunicare. Una inevitabile degenerazione porta a usarla non solo per dire
falsità e ingannare, ma anche per evitare un approccio più profondo.
Le
persone che parlano ininterrottamente usano la parola come uno schermo
difensivo, per nascondersi e per non ascoltare l’altro.
Poiché
in meditazione cerchiamo la profondità, la calma e la consapevolezza non
verbale, cerchiamo di stare in silenzio, dato che alla parola si accompagna
sempre la verbalizzazione, la concettualizzazione e, alla fine, la tensione.
Ma,
per stare veramente in silenzio, dobbiamo imparare a non parlare, oltre che con
gli altri, anche con noi stessi.
Infatti
la chiacchiera interiore ci divide in due o più io e ci separa dalla realtà
creando schermi e schemi di interpretazione.
Trovare
il sé è interrompere tutti questi schermi e schemi, è sospendere la chiacchiera
interiore.
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