Abbiamo l’abitudine di descrivere a
parole ciò che proviamo. Ma va notato che, nel momento in cui usiamo le parole,
l’esperienza è già passata e viene soltanto definita e comunicata.
Il problema è che spesso utilizziamo
le parole anche per descriverla a noi stessi, e così perdiamo la vividezza dell’esperienza
diretta.
Lao-tzu era solito farsi accompagnare
durante la passeggiata serale da un discepolo.
Una volta, il discepolo Wu-tzu
esclamò: “Che splendido tramonto!”
Tornato a casa, Lao-tzu disse: “Non
voglio più essere accompagnato da Wu-tzu”.
“Come mai?” gli fu domandato.
“Perché lui guarda le parole e non il
tramonto.”
Per noi uomini, è difficile guardare
direttamente senza l’intermediazione di parole e concetti – e quindi vediamo
una realtà interpretata.
In meditazione dobbiamo imparare a
guardare senza filtri. Dobbiamo fermare il più possibile la mente con tutti i
suoi paragoni, con tutti i suoi giudizi e con tutti i suoi pregiudizi.
Guardare e basta.
Nessun commento:
Posta un commento