Si può dire che il cattolicesimo, con
i suoi riti e le sue cerimonie folcloristiche, con l’esibizione di opere d’arte
e di musiche, con i suoi dogmi e i suoi santi, con le sue gerarchie e i suoi
ordini, con le sue fantasie di paradisi e inferno, con le sue comunioni ed
estreme unzioni, ecc., sia un enorme sistema di distrazione di massa.
Tutto questo apparato serve a irretire,
stupire, incantare, distrarre… per far dimenticare le leggi spietate del vivere
e morire. Ma, alla fine, lo spettacolo finisce e resta il vuoto.
È un po’ come il rutilante mondo della
televisione (che difatti ama molto le cerimonie religiose). Qualcuno, per farsi
compagnia, per illudersi che tutto vada bene, la tiene sempre accesa. Ma poi
arriva sempre il momento in cui il televisore deve essere spento. E, in un
istante, siamo riconsegnati al vuoto.
In meditazione, sappiamo che il mondo
con tutte le sue forme e le sue attività è un’illusione, un sogno o un film, e
cerchiamo di affrontare direttamente il fondo vuoto - ma vitale - del tutto.
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