Addestrasi a riconoscere i propri
stati mentali è di fondamentale importanza per arrivare a riconoscere la natura
della mente. Secondo la psicologia moderna esistono sette emozioni di base:
paura, tristezza, gioia, disprezzo, disgusto, sorpresa e rabbia. Ma gli stati
mentali sono molti di più, sia perché sono commistioni di diverse emozioni sia
perché non sono sempre definibili. Esistono per esempio l’ansia, la speranza,
l’invidia, il rimorso, l’angoscia, la disperazione, l’amore, la gelosia, il
rimpianto, l’odio, l’avversione, l’attaccamento, la depressione, l’esaltazione,
la solitudine, la noia, ecc.
L’importante comunque è riuscire ad
identificarli o a circoscriverli: “Questo è il mio attuale stato mentale prevalente”.
Ma noi non facciamo psicologia: il
nostro scopo è centrare ciò che sta alla loro base – lo stato della mente che
in un certo momento è privo di queste connotazioni.
Dobbiamo renderci conto che la
cosiddetta realtà è sempre una costruzione della mente – una mente che ha due caratteristiche:
crede che ciò che sperimenta sia reale e pensa in termini dualistici.
Identificare l’essenza della mente,
che si trova al di là dell’ingenuo realismo e del dualismo è lo scopo della
meditazione. Dobbiamo guardare il mondo come una costruzione mentale, una
proiezione o un sogno e oltrepassare il dualismo fondamentale soggetto-oggetto
per scoprire, anche se per brevi istanti, il vero fondamento della mente: la
consapevolezza, la sveglia presenza originaria.
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