Forse non ve ne rendete conto, ma se
un giorno vi viene voglia si starvene tutti soli e in silenzio in una campagna,
lungo un fiume, su una collina, in montagna, sul mare, su una spiaggia o
semplicemente nella vostra stanza, state facendo meditazione. A dimostrazione
che in tutti noi c’è una tendenza contemplativa.
Non esiste insomma solo la
meditazione formale, seduti con le gambe incrociate. Ci sono mille modi di
meditare, perché lo stato meditativo è naturale, è un’esigenza della natura.
Serve innanzitutto a cercare se
stessi, a ricomporsi dopo qualche prova, a vedere più chiaro e a ricaricare le
batterie.
Anche l’arte rientra in questa
tendenza, perché il musicista, il pittore o il poeta operano una loro forma di
meditazione – e la inducono anche negli ascoltatori o negli osservatori.
“Dal vuoto dello spirito scaturisce
la luce, e lì si trova la quiete” diceva Chuang-tzu.
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