Ci stiamo abituando al multitasking, cioè a fare tante cose
nello stesso tempo. Ci sembra un comportamento moderno e produttivo.
In realtà è antico e
dispersivo. Anche senza altre distrazioni, c’è il cinematografo della nostra
mente che proietta continuamente film diversi da quelli che viviamo.
È un comportamento
dispersivo perché non approfondisce niente. E così viviamo alla superficie
delle cose, di noi stessi e del mondo. Viviamo esistenze superficiali.
In meditazione facciamo il
contrario. Concentriamo l’attenzione su un unico punto e vi impegniamo tutta la
nostra energia.
Solo così raggiungiamo una
visione profonda. È come avere un microscopio. Solo con il microscopio possiamo
vedere le vite che si agitano in una goccia d’acqua.
Ogni istante di
consapevolezza è un grande dono. Se mi siedo in silenzio in un ambiente
tranquillo e metto da parte le tante distrazioni, non solo vedo meglio le cose
e me stesso (“chiara visione”), ma raggiungo uno stato di pace che non posso
ottenere in altro modo.
Concentrarsi è pace, disperdersi
è stress.
È quando metto a fuoco il
momento presente e sono acutamente consapevole di questo attimo prezioso che
sono più autenticamente umano.
C’è coscienza e coscienza; c’è
vita e vita; c’è attimo e attimo. Un conto è un attimo pieno di fretta, di
ansia, di avidità e di illusione e un altro conto è un attimo consustanziato di
calma e di consapevolezza.
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