venerdì 18 settembre 2015

Corpi di luce


Quando parliamo di sviluppo della consapevolezza, non ci riferiamo solo allo sviluppo della coscienza nella propria vita quotidiana, ad una maggior comprensione di chi si è e di che cosa si fa, ma anche ad una consapevolezza più fondamentale: che tutte le cose sono apparenze, cangianti, effimere e temporanee, che la realtà ha una dimensione più profonda e nascosta, che esiste un rapporto fra il microcosmo dell’individuo e il macrocosmo, che realizzando noi stessi realizziamo la natura essenziale dell’universo,che la divisione fra interno ed esterno è puramente convenzionale, che la dualità è un’illusione, che è possibile vedere se stessi come un gioco di energie, che è possibile cogliere sia lo stato primordiale privo di condizionamenti sia la saggezza che porta alla liberazione.

Però la consapevolezza di cui parliamo non può essere un semplice fatto intellettuale, una scoperta della mente, ma deve essere una vera e propria trasformazione.

Il mondo materiale è la solidificazione di un’energia libera e potente che può assumere qualsiasi forma e configurazione, ma che noi costringiamo in un piccolo corpo e in un piccolo destino. Attraverso lo sviluppo della consapevolezza, attraverso la pratica di una costante consapevolezza, attraverso l’impegno della nostra stessa energia, noi dobbiamo subire una trasformazione che è una liberazione dai vincoli, dai confini e dai condizionamenti e che sfocia in una liberazione non solo della nostra mente ma anche del nostro corpo.

Il corpo è in realtà la solidificazione di un’unica energia, un’energia che ad un certo punto perde il proprio confinamento e si trasforma in luce.

Gestire la consapevolezza è gestire la propria energia, che è parte dell’energia del tutto.
L'illuminazione non è solo un termine metaforico, ma indica una trasformazione concreta della propria energia.

Nessun commento:

Posta un commento