Quando parliamo di sviluppo
della consapevolezza, non ci riferiamo solo allo sviluppo della coscienza nella
propria vita quotidiana, ad una maggior comprensione di chi si è e di che cosa
si fa, ma anche ad una consapevolezza più fondamentale: che tutte le cose sono
apparenze, cangianti, effimere e temporanee, che la realtà ha una dimensione
più profonda e nascosta, che esiste un rapporto fra il microcosmo
dell’individuo e il macrocosmo, che realizzando noi stessi realizziamo la natura
essenziale dell’universo,che la divisione fra interno ed esterno è puramente
convenzionale, che la dualità è un’illusione, che è possibile vedere se stessi
come un gioco di energie, che è possibile cogliere sia lo stato primordiale privo
di condizionamenti sia la saggezza che porta alla liberazione.
Però la consapevolezza di
cui parliamo non può essere un semplice fatto intellettuale, una scoperta della
mente, ma deve essere una vera e propria trasformazione.
Il mondo materiale è la
solidificazione di un’energia libera e potente che può assumere qualsiasi forma
e configurazione, ma che noi costringiamo in un piccolo corpo e in un piccolo
destino. Attraverso lo sviluppo della consapevolezza, attraverso la pratica di
una costante consapevolezza, attraverso l’impegno della nostra stessa energia,
noi dobbiamo subire una trasformazione che è una liberazione dai vincoli, dai
confini e dai condizionamenti e che sfocia in una liberazione non solo della
nostra mente ma anche del nostro corpo.
Il corpo è in realtà la
solidificazione di un’unica energia, un’energia che ad un certo punto perde il
proprio confinamento e si trasforma in luce.
Gestire la consapevolezza è
gestire la propria energia, che è parte dell’energia del tutto.
L'illuminazione non è solo un termine metaforico, ma indica una trasformazione concreta della propria energia.
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