Se io
costruisco un robot che ha una difetto, la colpa è mia, non sua. Sono io che
l’ho fatto male.
Lo stesso è
il rapporto tra il presunto Creatore e l’uomo. Se l’uomo ha dei difetti, la
colpa è del costruttore.
Certo, per
costruirlo libero, deve avere la possibilità di sbagliare. Ma, comunque, questa
possibilità di sbagliare gliela dà il costruttore, è già nella mente del
costruttore. Infatti, io posso costruire una macchina che non sbaglia; magari
può rompersi, ma non può andare contro le regole che gli ho dato.
Ecco perché
la possibilità di fare il male contrasta con l’idea di un Creatore perfetto. Il
male è già nel Creatore. Il che è evidente se esaminiamo il procedere delle
leggi evolutive, con la loro violenza e ingiustizia.
Naturalmente possiamo pensare che il cosiddetto "male" sia in realtà una necessità e che male e bene siano semplicemente le due facce di una stessa medaglia.
Tutto
questo ci porta a concludere che l’uomo non è stato costruito da un Dio
perfetto, ma è un prodotto del cosmo.
Non è
creato dal nulla. Coemerge.
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