venerdì 11 settembre 2015

Il robot uomo

Se io costruisco un robot che ha una difetto, la colpa è mia, non sua. Sono io che l’ho fatto male.
Lo stesso è il rapporto tra il presunto Creatore e l’uomo. Se l’uomo ha dei difetti, la colpa è del costruttore.
Certo, per costruirlo libero, deve avere la possibilità di sbagliare. Ma, comunque, questa possibilità di sbagliare gliela dà il costruttore, è già nella mente del costruttore. Infatti, io posso costruire una macchina che non sbaglia; magari può rompersi, ma non può andare contro le regole che gli ho dato.
Ecco perché la possibilità di fare il male contrasta con l’idea di un Creatore perfetto. Il male è già nel Creatore. Il che è evidente se esaminiamo il procedere delle leggi evolutive, con la loro violenza e ingiustizia.
Naturalmente possiamo pensare che il cosiddetto "male" sia in realtà una necessità e che male e bene siano semplicemente le due facce di una stessa medaglia.
Tutto questo ci porta a concludere che l’uomo non è stato costruito da un Dio perfetto, ma è un prodotto del cosmo.

Non è creato dal nulla. Coemerge

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