lunedì 21 settembre 2015

Le colpe dei popoli

Per liberarci di Assad, stiamo distruggendo la Siria; per liberarci di Gheddafi, abbiamo distrutto la Libia; per liberarci di Hitler, abbiamo distrutto la Germania; per liberarci di Mussolini, abbiamo distrutto l’Italia…
Quando un popolo cade o si consegna nelle mani di un dittatore o di un autocrate, sarà impossibile liberarlo se non distruggendo gran parte dello stesso popolo. Per liberarci di uno di questi despoti, di un solo uomo, dobbiamo mettere a ferro e a fuoco l’intero paese.
Ma il problema è che il popolo è il primo responsabile. Perché si è fatto sedurre, perché si è affidato ad un accentratore, ad un prepotente, ad uno che si credeva un Padreterno insostituibile. In Italia, per liberarci di Berlusconi, abbiamo subito i danni economici di una guerra durata vent’anni, e ancora oggi paghiamo.

La colpa è dei popoli che non sanno ragionare con la propria testa, di una cultura che non apprezza l’autonomia di giudizio del singolo e che cerca la salvezza in un solo uomo. La colpa è collettiva e si paga collettivamente.

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