Una grande
colpa delle religioni di massa, oltre a quella di aver reso la religione uno
strumento di sottomissione e di omaggio al potere, è quella di aver distrutto
la spiritualità del sesso, riducendolo a semplice strumento di riproduzione.
C’è molto di
più. Per esempio, nel sesso tantrico, l’uomo e la donna diventano le due
polarità fondamentali, e quindi le due divinità di sesso opposto, che si
uniscono per sperimentare il profondo senso estatico della vita. I due perdono
la separazione, annullano io e pensieri e trascendono. Quale altra esperienza
può dare tanto?
Gli antichi
maestri tibetani avevano una compagna, non erano casti sacerdoti. Ed anche i
loro dei erano concepiti a coppie.
La divinità
generatrice veniva rappresentata da una vera unione sessuale e spirituale
(yab-yum) trail principio maschile e il principio femminile, proprio come nel
taoismo cinese (yang-yin).
Anche nella
religione egizia esisteva una coppia divina (Osiride, Iside), con tanto di
figlio (Horus). Lo stesso avveniva nella religione greco-romana, dove gli dei avevano
non solo consorti, ma anche amanti.
Ma in un
piccolo paese del Vicino Oriente, Israele, esisteva una religione in cui Dio
era concepito come un maschio dominante, senza controparte femminile.
Purtroppo, questa civiltà scrisse un grande libro, la Bibbia, che ebbe
un’influenza decisiva sia sul cristianesimo sia sull’islam. E così si affermò
l’idea di un Dio triste e solitario.
Il
cattolicesimo, erede del paganesimo, avvertì la mancanza di una presenza
femminile nell’immagine della divinità, e, allora, tardivamente, introdusse una
figura materna (la Vergine Maria, la Madonna) che fu molto venerata. Ma questa
figura non ha niente a che fare con il sesso e l’erotismo. Era solo vergine e
solo madre.
Naturalmente,
concepire la divinità come esclusivamente maschile e patriarcale ha importanti
conseguenze negative sullo status della donna.
Ecco perché, nella nuova spiritualità che sta nascendo, è necessario vedere nell’unione sessuale (paritetica) del maschile e del femminile un basilare fondamento, oltre che una tecnica di meditazione.
Ecco perché, nella nuova spiritualità che sta nascendo, è necessario vedere nell’unione sessuale (paritetica) del maschile e del femminile un basilare fondamento, oltre che una tecnica di meditazione.
Il sesso
tantrico non ha scopo riproduttivo, ma spirituale. Vuole far sperimentare l’unità
fondamentale degli opposti, il senso di pienezza e di completezza dello stato
originario, vuole riconciliare e superare il dualismo, vuole dare un assaggio d’illuminazione.
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