sabato 27 gennaio 2018

La religione personale

Le religioni organizzate sono una cosa, ma le religioni personali sono un’altra cosa. Le prime sono come la televisione generalista che deve accontentare uno spettatore medio, anzi un po’ sotto la media, un po’ stupido, ignorantello e infantile, incapace di pensare e di scegliere con la propria testa, con gusti e sentimenti deteriori.
Le religioni di massa sono come abiti preconfezionati che non possono andar bene a tutti. Sono inoltre eredità di un passato arcaico e sono cariche di errori, di sangue e di persecuzioni.
Molto meglio costruirsi una religione personale, che abbia qualche elemento della religione di massa o nessuno, che creda in Dio o non ci creda, che si basi sulla preghiera e/o sulla meditazione, che non abbia bisogno di mediazioni (sempre interessate) né di una classe di sacerdoti, che si basi non su dogmi  piovuti dall’alto, ma sulle vostre esperienze dirette e sulle vostre esigenze individuali.
In ogni caso il Dio in cui credete o non credete non sarà mai quello del vostro vicino. Ognuno ha il suo. Siatene ben consapevoli. L’anima è vostra, Dio è vostro. Tutto deve passare per la vostra coscienza, senza la quale non ci sarebbe niente.
Fatevi dunque la vostra religione. Il primo passo è raccogliersi.
Raccogliersi nella propria interiorità è già spiritualità, senza tante parole, senza tanti pensieri, senza tante suppliche, senza nessuno che vi rompa le scatole dicendovi che cosa fare o non fare, che cosa credere o non credere.
Nel vostro mondo dovete essere voi i padroni, non qualche professionista della religione. Non vi fidate di nessuno. Basatevi sul vostro intuito, su ciò che sentite. Il resto è incerto ed è aperto al business “religioso” di chi vuol vendervi sempre qualcosa, di chi vuole convincervi sempre di qualcosa.

Avete paura di sbagliare? Sapeste quanto hanno sbagliato le religioni “rivelate”!


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