Le religioni organizzate
sono una cosa, ma le religioni personali sono un’altra cosa. Le prime sono come
la televisione generalista che deve accontentare uno spettatore medio, anzi un
po’ sotto la media, un po’ stupido, ignorantello e infantile, incapace di
pensare e di scegliere con la propria testa, con gusti e sentimenti deteriori.
Le religioni di
massa sono come abiti preconfezionati che non possono andar bene a tutti. Sono
inoltre eredità di un passato arcaico e sono cariche di errori, di sangue e di
persecuzioni.
Molto meglio
costruirsi una religione personale, che abbia qualche elemento della religione
di massa o nessuno, che creda in Dio o non ci creda, che si basi sulla preghiera
e/o sulla meditazione, che non abbia bisogno di mediazioni (sempre interessate)
né di una classe di sacerdoti, che si basi non su dogmi piovuti dall’alto, ma sulle vostre esperienze dirette e sulle vostre
esigenze individuali.
In ogni caso il
Dio in cui credete o non credete non sarà mai quello del vostro vicino. Ognuno
ha il suo. Siatene ben consapevoli. L’anima è vostra, Dio è vostro. Tutto deve
passare per la vostra coscienza, senza la quale non ci sarebbe niente.
Fatevi dunque
la vostra religione. Il primo passo è raccogliersi.
Raccogliersi
nella propria interiorità è già spiritualità, senza tante parole, senza tanti
pensieri, senza tante suppliche, senza nessuno che vi rompa le scatole dicendovi
che cosa fare o non fare, che cosa credere o non credere.
Nel vostro
mondo dovete essere voi i padroni, non qualche professionista della religione.
Non vi fidate di nessuno. Basatevi sul vostro intuito, su ciò che sentite. Il
resto è incerto ed è aperto al business “religioso” di chi vuol vendervi sempre
qualcosa, di chi vuole convincervi sempre di qualcosa.
Avete paura di
sbagliare? Sapeste quanto hanno sbagliato le religioni “rivelate”!
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