Le
attuali rivolte in Iran sono un altro frutto velenoso dello scellerato connubio
tra religione e Stato, tra potere clericale e potere politico. Non ha
importanza che si tratti di islam, cristianesimo, giudaismo, buddhismo, induismo
o di altro. Quando le religioni prendono il potere, i risultati sono sempre
regimi totalitari e oppressivi, sia della spiritualità sia dell’economia. È la follia ideologica al potere.
Niente
più funziona, la democrazia e il dissenso vengono soffocati e si governa non in
base alle esigenze reali delle popolazioni, ma in base a visioni astratte
desunte da principi di fede. Quando si governa “in nome di Dio”, non ci sono più né libertà né
prosperità.
Guardate
le nazioni dove le religioni sono al potere o contano molto nelle decisioni
politiche (Italia compresa) e vedrete miseria, ingiustizia e difficoltà
economiche insormontabili.
Il
potere teocratico è sempre qualcosa di irrazionale creato dall’uomo e,
applicato alla politica, provoca danni incalcolabili.
La fede non è affatto un “dono di Dio”, ma un attaccamento illusorio e
artefatto che fa stravedere. È come se mettessimo
la follia al potere.
Nessun commento:
Posta un commento