martedì 16 gennaio 2018

La dialettica degli stati d'animo

Quando ci troviamo in certe condizioni di spirito particolarmente favorevoli – calma, lucidità, chiarezza, benessere psicofisico, entusiasmo, ecc, - diciamo che siamo in contatto con Dio o con il divino. Ma noi non sappiamo che cosa sia Dio.
Ci limitiamo ad attribuire certi stati d’animo o certi momenti di beatitudine a Qualcosa di superiore. Tutto qui.
Quando poi siamo tristi, depressi, stanchi o sfiduciati, non parliamo più di nessun Dio, “perdiamo Dio,” o, se siamo religiosi, attribuiamo questi stati d’animo a Satana, al Maligno, al Diavolo.
Lo stesso facciamo con i fatti e le azioni: questa viene da Dio, questa viene dal Diavolo…
Proiezione la prima figura, proiezione la seconda. In mezzo ci sono le nostre esperienze e le nostre interpretazioni su cui abbiamo poco controllo.
La saggezza dovrebbe andare oltre questi giochi puerili che dividono in due parti contrapposte la realtà, e non esaltarci quando le cose ci vanno bene né abbatterci quando ci vanno male.
Guardare tutto con equanimità e distacco.

Guardare la dialettica degli stati d’animo come si guarda l’alternarsi delle stagioni. Questo avviene, questo sento… Ma io son altro e altrove.

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