Anche se la meditazione non va confusa
con la concentrazione, per entrare in stato meditativo occorre utilizzare
qualche tecnica concentrativa. La nostra mente, infatti, è abituata a divagare
come vuole.
L’addestramento richiede una
progressiva o improvvisa eliminazione delle divagazioni, attraverso vari
metodi. Uno per esempio è concentrarsi di colpo su di sé, chiudendo gli occhi ,
trattenendo il respiro e ostacolando i pensieri. Un altro è seguire il respiro:
stare attenti all’entrare e all’uscire dell’aria attraverso le narici, i
polmoni o l’addome, finché il respiro si cala e sembra scoparire. Un terzo è
ascoltare un suono, che proviene dall’esterno o da un mantra (meglio se
mentale).
Lo scopo è svuotare la mente per
liberarci dai pensieri.
Solo quando svuotiamo la mente dalle
varie attività mentali, la realtà ci appare con chiarezza e luminosa. Non a
caso si parla di illuminazione.
Non si tratta di una luce esterna, ma della luce della lucidità mentale, della luminosità naturale delle cose. Ogni cosa è illuminata… per chi sappia vedere.
Non si tratta di una luce esterna, ma della luce della lucidità mentale, della luminosità naturale delle cose. Ogni cosa è illuminata… per chi sappia vedere.
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