Una mente sempre aperta verso l’esterno,
una mente che non ha filtri, è soggetta al caos del mondo, è tirata qua e là,
avanti e indietro, da tutte le influenze esterne. È sempre agitata.
Per trovare un po’ di pace, bisogna
rivolgersi all’interno. Ma anche qui ci sono dei problemi. Il frastuono e la
confusione del mondo sono così forti che arrivano anche quaggiù. E, se quaggiù
dobbiamo subire tutte le influenze del mondo - attraverso le emozioni, le
sensazioni, i sentimenti, i ricordi, i pensieri, le paure, la ansie, le
previsioni, ecc. -, addio pace interiore.
Dunque dobbiamo imparare a chiudere
porte e finestre per lasciar fuori tutti i disturbi. Se non ce la facciamo,
usciamo dall’agitazione mentale facendo una passeggiata e trovando un luogo
veramente tranquillo, lontano dalle persone e dal casino del mondo sociale.
Non è facile, lo so. Ma questa è la via
a ciò che chiamiamo pace. Non ce n’è un’altra. Se aspettiamo che il mondo sia
in pace, per essere noi stessi in pace, potremmo aspettare fino alla fine del
mondo.
È necessario trovare un posto
tranquillo dentro e/o fuori noi.
Difendersi dall’invadenza della
società. È una questione di legittima difesa, è una questione di vita o di
morte.
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