mercoledì 27 dicembre 2017

Lo spazio sacro

Quando cerchiamo uno spazio sacro in una chiesa o in un tempio, stiamo sbagliando, perché quello spazio è stato costruito dall’uomo – ed è quindi artificiale (qualunque terremoto, qualunque incidente può distruggerlo).
Il vero spazio sacro è indistruttibile e non può essere fuori di noi – ma dentro. L'uomo non può creare uno spazio sacro. Lo spazio sacro è solo un prodotto della natura.
Come ci si entra? Da portali come la pace dell’animo, il silenzio, la spaziosità interiore, la distensione, la calma, la contemplazione, la meditazione… È qualcosa che è già dentro di noi e può sopravvivere anche ad un terremoto che distrugga ogni altra cosa.
In quello spazio sacro entrate dapprima come un individuo isolato, ma poi diventate consapevolezza senza centro, esperienza del puro essere.

Non essendoci neppure più un io, anche se venisse distrutto l’uomo, il vero spazio sacro non potrebbe morire.

2 commenti:

  1. Gentile Lamparelli,
    come si arriva al cuore di questo spazio sacro? Solo con la meditazione, o anche con una totale accettazione di ciò che succede all'interno e all'esterno di noi stessi? Una volta arrivati, si può tornare indietro? Se sì, la nostra vita individuale non sarà più la stessa, e magari saremo sempre in grado di riconnetterci a questo "cuore"? La ringrazio sempre anticipatamente per una Sua eventuale risposta...

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    1. Ci si arriva con l'attenzione. L'accettazione è lo sviluppo della consapevolezza che siamo tutti collegati e che anche gli eventi sono tutti interconnessi.
      Attenzione però a non confondere l'accettazione con la passività.

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