Quando
cerchiamo uno spazio sacro in una chiesa o in un tempio, stiamo sbagliando,
perché quello spazio è stato costruito dall’uomo – ed è quindi artificiale
(qualunque terremoto, qualunque incidente può distruggerlo).
Il
vero spazio sacro è indistruttibile e non può essere fuori di noi – ma dentro. L'uomo non può creare uno spazio sacro. Lo spazio sacro è solo un prodotto della natura.
Come
ci si entra? Da portali come la pace dell’animo, il silenzio, la spaziosità
interiore, la distensione, la calma, la contemplazione, la meditazione… È qualcosa che è già dentro di noi e può sopravvivere
anche ad un terremoto che distrugga ogni altra cosa.
In
quello spazio sacro entrate dapprima come un individuo isolato, ma poi
diventate consapevolezza senza centro, esperienza del puro essere.
Non
essendoci neppure più un io, anche se venisse distrutto l’uomo, il vero spazio
sacro non potrebbe morire.
Gentile Lamparelli,
RispondiEliminacome si arriva al cuore di questo spazio sacro? Solo con la meditazione, o anche con una totale accettazione di ciò che succede all'interno e all'esterno di noi stessi? Una volta arrivati, si può tornare indietro? Se sì, la nostra vita individuale non sarà più la stessa, e magari saremo sempre in grado di riconnetterci a questo "cuore"? La ringrazio sempre anticipatamente per una Sua eventuale risposta...
Ci si arriva con l'attenzione. L'accettazione è lo sviluppo della consapevolezza che siamo tutti collegati e che anche gli eventi sono tutti interconnessi.
EliminaAttenzione però a non confondere l'accettazione con la passività.