giovedì 14 dicembre 2017

Il Dio della mente

Da dove nasce la nostra idea di Dio? Dal supporre che possa esistere un Essere che ha soltanto quelle che noi riteniamo “qualità positive”: amore, bontà, giustizia, ecc. Ma questa qualità sono positive solo dal nostro limitato punto di vista, ossia dal nostro punto di vista dualistico e dialettico. In realtà amore/odio, bene/male, giustizia/ingiustizia, ecc. sono le une complementari alle altre e quindi indissolubili.
Ecco perché abbiamo creato un Dio falso, un Dio mentale, un Dio fatto a nostra immagine somiglianza.
Tanto per dirne una: se distruggessimo il male, distruggeremmo anche il bene, E tanto per dirne un’altra, se distruggessimo la morte, non sarebbe più possibile la vita.
Con un simile dualismo infantile non si può pensare la Trascendenza. Anzi, la Trascendenza non può essere pensata per niente. Ci vuole qualcosa di diverso dalla mente abituale. Ecco perché le teologie, opera della mente, sono già inficiate in partenza.

Dobbiamo prima porci il problema degli strumenti conoscitivi. Per esempio, lo stato d’animo è più importante del ragionamento logico. In effetti, nello stato d’animo convivono i contrari.

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