Mentre
il 25 dicembre le nostre case sono piene di presepi con la neve e di alberi con
la stella cometa, dobbiamo dire che si tratta di invenzioni mitologiche senza
nessun dato di fatto.
Il
25 dicembre fu scelto perché i romani avevano stabilito che era la festa del Sol
Invictus (solstizio d’inverno) e perché una religione concorrente, il culto di
Mitra, aveva già scelto quella data. Ma resta il fatto che nei Vangeli non c’è
nessuna indicazione della stagione. E quindi buttate via tutti i presepi.
Ma
neppure dell’anno si sa nulla. L’unico censimento di cui si abbia notizia,
avvenne sei anni dopo la presunta nascita di Cristo, e, quanto alla stella
cometa, l’unica cometa di quel periodo fu la cometa di Halley che passò il 12
a. C..
Ma
in realtà i Vangeli non parlano di una cometa, parlano di una stella. In
effetti, le opere visive dei primi secoli rappresentano una stella. E fu solo
Giotto che s’inventò la cometa. Quindi buttate via anche la stella cometa che
troneggia sugli alberi di Natale.
La
verità è che i “Vangeli dell’infanzia” sono chiaramente invenzioni a
posteriori. Marco non ne parla affatto. Furono aggiunti per dare un’aura magica
alla nascita di Gesù, secondo modelli favolistici dell’epoca.
Mi
dispiace disilludervi. Ma se volete la verità, dovete per prima cosa eliminate
le costruzioni teologiche e le opere della fantasia.
Finché
andrete in giro con le lenti della mitologia, non troverete nulla di reale. La
realtà è un’altra cosa… su Gesù e su ogni altra cosa.
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