Ma
la natura può sbagliare? Certamente sì. La natura va avanti per prove e
tentativi, e, quando sbaglia, quando vede che uno dei suoi “prodotti” non
funziona, non è adatto, non è utile all’evoluzione generale, ammette l’errore e
lo elimina spietatamente... ma saggiamente.
Non
c’è quindi nessuna mente superiore che diriga il tutto. Si va avanti tra continui
errori. Prendere dunque la natura come criterio di moralità è stupido. Ci sono
cose giuste e cose sbagliate.
Chi
deve giudicare? Ovviamente nessuno. Il giudizio lo dà la funzionalità. Se una
cosa o un essere funzionano, vanno bene; altrimenti vanno male.
Non
c’è un codice morale inscritto nella natura, non c’è nessun Dio preveggente e
infallibile. Tutti sbagliano. E nessuno sa in anticipo se una cosa funzionerà o
no.
La
natura, il mondo, va avanti alla bell’e meglio, arrangiandosi. È chiaro che se una cosa dura nel tempo è già un
successo.
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