lunedì 6 gennaio 2025

La materialità del pensiero

 Se credete come tutti che  la mente non sia influenzata dalle distanze o dalle velocità o che il tempo non sia influenzato dal pensiero, provate a fare un viaggio intergalattico e a comunicare con la terra. Vi accorgerete che le comunicazioni del pensiero sono difficili, distorte e lente. Magari vi ci vuole un' ora per fare arrivare un messaggio sulla terra. 

Voi direte: ma che c' entra? Il problema sta nelle comunicazioni e nelle onde elettromagnetiche. Anche la luce del sole ci mette otto minuti ad arrivare da noi. E la luce delle stelle appartiene a corpi celesti che magari sono morti da milioni di anni.

Io però vi dico: riflettete. Perché se io penso al sole ci metto un millesimo di secondo - e quindi sono più veloce della luce?

La teoria della relatività ci assicura che niente può superare la velocità della luce. Ma com' è che il pensiero è più veloce.

Voi direte: ma il pensiero non è una cosa materiale, un qualcosa dotato di massa. È una cosa immateriale.

Già, ma anche l' energia è qualcosa di immateriale, che però produce effetti materiali. Qui c' è qualcosa che non quadra.

Se il pensiero è una cosa immateriale, com' è che viviamo in un mondo pieno di cose costruite dal pensiero? Non è la stessa cosa dell' energia? Qualcosa di immateriale che crea cose materiali... 

E, allora, come la mettiamo?

I conti non tornano. 

Dobbiamo rivedere i nostri concetti di materialità e immaterialità.

La fisica è piena di cose assurde. Per esempio, ci sono particelle prive di massa che possono viaggiare alla velocità della luce. Possono viaggiare alla velocità della luce perché sono prive di massa a riposo. 

Ma come fa a viaggiare una cosa priva di massa? Allora anche il pensiero dovrebbe fare lo stesso.

Sentite questa. I fotoni, che sono particelle elementari della luce, non hanno massa a riposo, il che permette loro di viaggiare alla velocità della luce nel vuoto.


Un altro esempio è il gluone,  la particella che mediatizza la forza forte, la quale tiene insieme i quark all'interno dei protoni e dei neutroni. Anche i gluoni sono privi di massa a riposo.


Queste particelle svolgono ruoli fondamentali nelle interazioni  della fisica, influenzando il modo in cui la materia e l'energia si comportano nell'universo.

Dunque, particelle prive di massa sono fondamentali nelle interazioni dell' universo. Ma non è pazzesco? Non dovrebbero contare niente e invece servono a tenere insieme le cose materiali.

Io mi aspetterei che queste particelle fossero fatte di materia solidissima, ferro o granito, e invece non hanno neppure uno straccio di massa.

Invece i fotoni sono particelle prive di massa che viaggiano alla velocità della luce (circa 299.792.458 metri al secondo nel vuoto). Questo è possibile perché, secondo la teoria della relatività di Einstein, solo le particelle prive di massa possono viaggiare alla velocità della luce. Le particelle con massa, invece, richiederebbero un'energia infinita per raggiungere tale velocità, cosa fisicamente impossibile.


I fotoni sono fondamentali nelle interazioni perché sono i portatori della forza elettromagnetica. Questa forza è una delle quattro forze fondamentali dell'universo e governa le interazioni tra particelle cariche. I fotoni mediano queste interazioni trasferendo energia e informazione tra le particelle cariche. 

I fotoni trasportano la forza elettromagnetica, che è responsabile di fenomeni come la luce, il magnetismo e l'elettricità.

Inoltre trasferiscono energia e informazione tra particelle cariche, permettendo le interazioni a distanza.

Essendo privi di massa, i fotoni possono viaggiare alla velocità della luce, rendendoli unici tra le particelle elementari.


Questa capacità di viaggiare alla velocità della luce e di trasportare la forza elettromagnetica rende i fotoni essenziali per molte delle interazioni e dei fenomeni che osserviamo nell'universo.

Misurare i fotoni, nonostante siano privi di massa, è possibile grazie alle loro proprietà energetiche e alla loro interazione con la materia.


 I fotoni trasportano energia, che è proporzionale alla loro frequenza. Misurando la frequenza di un fotone, possiamo determinare la sua energia.

 I fotoni possono interagire con la materia in diversi modi, come l'effetto fotoelettrico, la diffusione Compton e l'emissione di fotoni in fluorescenza. Queste interazioni possono essere rilevate e misurate con strumenti specifici.

Esistono  poi diversi tipi di rivelatori progettati per misurare i fotoni, come i fotomoltiplicatori, i diodi a semiconduttore e i rivelatori a conteggio singolo di fotoni. Questi strumenti rilevano i fotoni convertendo le loro interazioni con la materia in segnali elettrici che possono essere misurati e analizzati.


Infine la spettroscopia consente di misurare la distribuzione dell'energia dei fotoni attraverso la dispersione della luce in base alla sua lunghezza d'onda. Utilizzando la spettroscopia, possiamo ottenere informazioni dettagliate sulle caratteristiche dei fotoni.


Questi metodi consentono di rilevare, misurare e analizzare i fotoni, nonostante la loro mancanza di massa. La loro energia e le loro interazioni con la materia sono le chiavi per la loro misurazione. 

Insomma, è tutta una questione non più di materialità, ma di interazioni, di energia e di informazioni. E tutto questo potrebbe benissimo essere applicato ai pensieri. Senza massa, senza materialità, ma carichi di energia, di informazioni e di capacità di interazioni. Cosa volete di più?

Direte che non si possono misurare. Ma se per "misurazione" intendiamo "conoscenza", sono addirittura la base della conoscenza. Forse il loro limite è questo: che sono ciò con cui si conosce e non il conosciuto.

Ma vedrete che ovvieremo anche a questo piccolo inconveniente e che il futuro sarà pieno di "pensierioni".

Qualcuno dice che siamo fatti di pensieri, che tutto è  fatto di pensieri... materializzati. 

Io dico che la materia e i pensieri, il materiale e l' immateriale sono come le due facce di una stessa medaglia.



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