lunedì 6 gennaio 2025

La grande architettura del mondo

La natura non fa cose complicate e fragili, non fa strutture complesse. Deve tenere in piedi un enorme cupolone che deve essere nello stesso tempo flessibile ma capace di resistere ad ogni sollecitazioni. È più un architetto che un ingegnere. Non fa lunghi calcoli. Deve essere forte e semplice.

Con pochi schemi fa in modo di costruire il grande e il piccolo

Il principio fondamentale è la terza legge della dinamica di Newton, quella dell' azione e reazione, ma estesa a tutti i campi della realtà. Questa legge ci dice come le cose interagiscono e che le cose interagiscono.

E ci dice che il principio può valere dappertutto, in estrema semplicità ed essenzialità.

E presente anche (ben visibile) nell' architettura delle particelle, dello spazio tempo, del DNA e della coscienza.

Le forze devono contrastarsi ma rimanere unite e unirsi contrastandosi: anche questo ci dice la legge. Che esprime un sostanziale accordo/disaccordo, uno sbilanciamento bilanciato 

tra forze opposte, ma complementari. Lo sbilanciamento serve a differenziare le cose producendo energia, ma il bilanciamento serve a mantenere la coesione degli opposti. Che da soli non combinerebbero nulla, ma nemmeno troppo divisi. E' necessario mantenere una certa distanza, un certo collegamento, come nei sistemi solari dove la forza di gravità tiene insieme le cose, ma dove la velocità orbitale dei pianeti viene bilanciata dalla forza gravitazionale del sole, creando un equilibrio dinamico. Se un pianeta si muovesse troppo lentamente, cadrebbe verso il Sole; se si muovesse troppo velocemente, sfuggirebbe all'attrazione gravitazionale del Sole. Ci dev'essere un bilanciamento. Inoltre, oltre alla gravità del Sole, i pianeti e gli altri corpi celesti esercitano forze gravitazionali l'uno sull'altro. Queste interazioni possono causare perturbazioni nelle orbite, ma nel complesso contribuiscono a mantenere l'equilibrio dinamico del sistema.

In sintesi, i sistemi solari sono mantenuti in un equilibrio dinamico grazie a una combinazione di forze gravitazionali e moto orbitale. 

La forza gravitazionale è la principale forza che tiene insieme un sistema solare. Il Sole, essendo la massa più grande, esercita una forte attrazione gravitazionale su tutti i pianeti e altri corpi celesti, mantenendoli in orbita attorno a sé.


I pianeti e altri corpi celesti si muovono in orbite ellittiche attorno al Sole. La velocità orbitale di un pianeta è bilanciata dalla forza gravitazionale del Sole, creando un equilibrio dinamico. Se un pianeta si muovesse troppo lentamente, cadrebbe verso il Sole; se si muovesse troppo velocemente, sfuggirebbe all'attrazione gravitazionale del Sole.

 Oltre alla gravità del Sole, i pianeti e altri corpi celesti esercitano forze gravitazionali l'uno sull'altro. Queste interazioni possono causare perturbazioni nelle orbite, ma nel complesso contribuiscono a mantenere l'equilibrio dinamico del sistema.


In alcuni casi, i pianeti possono entrare in risonanza orbitale, dove i loro periodi orbitali sono in un rapporto semplice (ad esempio, 2:1 o 3:2). Questo può stabilizzare le loro orbite e contribuire all'equilibrio del sistema.


Le forze di marea, causate dall'attrazione gravitazionale tra corpi celesti, possono influenzare le orbite e la rotazione dei pianeti. Questi effetti possono contribuire a stabilizzare le orbite nel lungo termine.


Questi fattori lavorano insieme per mantenere i sistemi solari in un equilibrio dinamico, permettendo ai pianeti e agli altri corpi celesti di orbitare attorno al Sole in modo stabile e prevedibile.


Io ho trovato che questo schema di pesi e contrappesi, di forze e controforze, intuito dall' antico taoismo nel codice binario dello Yang/Yin, può essere modellizzato in una diade dinamica, che si distingue da quella di Newton perché è presente non solo nella dimensione materiale, ma anche in quella mentale.

Ebbene, questa diade è la struttura fondamentale dell' universo. Con cui e in cui la natura esprime le sue opposte esigenze per differenziarsi nell' unità.

Per quanto riguarda l'antico schema taoista dell'I Ching,  o "Libro dei Mutamenti", il sistema è organizzato numericamente in modo molto complesso e simbolico. 


L'I Ching è composto da 64 (numero che ritorna perfino nei nostri computer) esagrammi, ciascuno formato da sei linee che possono essere continue (Yang) o spezzate (Yin). Questi esagrammi rappresentano diverse situazioni e mutamenti nella vita.


Ogni esagramma è composto da sei linee, che possono essere Yin (linea spezzata) o Yang (linea continua). Le linee sono numerate dal basso verso l'alto, da 1 a 6.


Gli esagrammi sono formati da due trigrammi, ciascuno composto da tre linee. Ci sono otto trigrammi fondamentali (il doppio delle quattro interazioni della fisica moderna), che rappresentano elementi naturali come il cielo, la terra, il fuoco, l'acqua, il vento, il tuono, la montagna e il lago.

La numerologia gioca un ruolo importante nell'I Ching. Ad esempio, il numero 64 (esagrammi) è il risultato di 2^6, che rappresenta tutte le possibili combinazioni di Yin e Yang in sei posizioni.


Ogni linea di un esagramma può cambiare da Yin a Yang o viceversa, creando un nuovo esagramma. Questo processo di cambiamento è centrale nella filosofia dell'I Ching, che vede la realtà come un flusso continuo di mutamenti.


L'I Ching è un sistema complesso che utilizza numeri e simboli per rappresentare i mutamenti e le dinamiche della vita. 

E questo è lo scopo di ogni sistema di pensiero: cercare di rappresentare i mutamenti e le dinamiche della vita.

Non a caso, le leggi di Newton e le altre leggi della fisica, sono dette "leggi della dinamica". E anche le diadi.















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