La tradizione dello Yoga, una pratica interreligiosa in Oriente , ragiona così. Se le emozioni di riflettono sulla respirazione, di solito contraendola, perché non cercare di fare il contrario? Adottiamo allora una respirazione calma, lenta e controllata per vedere se abbiamo un effetto sulle emozioni.
La logica non è sbagliata, entro certi limiti. E perciò adottiamo questo tipo di respirazione per combattere lo stress, magari per fare meditazione o nel corso della meditazione.
Attraverso tecniche di controllo del respiro tipiche dello yoga sarà più facile gestire i momenti di stress e ansia che in maniera più o meno forte disturbano la nostra quotidianità. Scopriamo come insieme a Federica Constantini, Fitness Coach & Food Blogger
Vi siete mai chiesti cosa significa per davvero stare bene? Ognuno di noi intende il benessere a modo suo: per qualcuno significa mantenersi in forma fisicamente grazie a workout costanti e progressivi, per altri ha a che fare prevalentemente con l’alimentazione, per altri ancora è sinonimo di notti tranquille al riparo dall’insonnia. E potrei andare avanti con molti altri esempi! Per quanto mi riguarda, io intendo la salute come un concetto unico che ha a che fare con il corpo e la mente. Senza mai dimenticare anche come stiamo “dentro”, a livello psicologico e mentale. Per me stare bene è il risultato di un mix di buone abitudini: una dieta sana è certamente fondamentale per affrontare la vita quotidiana con la giusta energia, così come fare attività fisica lo è per mantenere il corpo forte e flessibile. Ma anche prenderci cura dell’equilibrio psicofisico è altrettanto importante e dedicarsi ad attività come yoga, respirazione e meditazione può essere davvero efficace per aiutarci ad avere una mente centrata anche nei momenti di maggiore stress.
Partendo dal mondo yoga, Pranayama e Meditazione sono due pratiche che possono fare la differenza quando abbiamo necessità di prenderci cura delle nostre risorse interiori e di recuperare le energie mentali.
PRANAYAMA, IL CONTROLLO DEL RESPIRO
In Occidente respirare è un meccanismo involontario e meccanico composto da inspirazione ed espirazione, utile per apportare ossigeno al sangue e buttare fuori anidride carbonica. Niente di più. Respiriamo quasi sempre in fretta, senza renderci conto che così facendo i polmoni possono perdere gradualmente la capacità di espandersi, mentre il muscolo del diaframma piano piano perde elasticità. A volte sentiamo la bocca dello stomaco chiusa, ci manca letteralmente l’aria e non capiamo il perché. Beh, molto probabilmente respiriamo male! Nella cultura yogica, invece, il respiro è inteso come PRANAYAMA, una parola composta da PRANA “energia vitale” e AYAMA “estensione, prolungamento e controllo”. Per Pranayama si intende quindi il prolungamento del respiro e il suo controllo, quello dell’energia e di conseguenza anche della vita: nella pratica consiste in un lungo, prolungato flusso sottile di inalazione (puraka), esalazione (rechaka) e ritenzione del respiro (kumbhaka). Questa tecnica, grazie a cui gli organi respiratori si muovono e si espandono ritmicamente e in modo volontario, può effettivamente accrescere la capacità dei polmoni e favorire una ventilazione ottimale, con un conseguente miglioramento della circolazione sanguigna nel corpo. Nell’antico testo dell’Hatha Yoga Pratipika troviamo scritto proprio così: Quando il respiro è costante o incostante, così è la mente, e con essa lo yogi. Perciò si deve controllare il respiro.
Troppo spesso siamo inconsapevoli del legame strettissimo tra respiro ed emozioni: queste parole ci portano a comprendere come respirare correttamente sia prioritario e possa mutare profondamente anche gli stati d’animo negativi da cui a volte siamo travolti. In definitiva la pratica del Pranayama ha la capacità di diminuire ansia e stress.
Anche la Mindfulness attribuisce grande importanza al respiro, perché proprio attraverso la respirazione andiamo ad abbassare i livelli di attivazione interni tipici dell’ansia, così da predisporre un giusto distacco dagli elementi esterni e accompagnare la mente in uno spazio accogliente dove decomprimere lo stress che quotidianamente ci opprime.
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