giovedì 16 aprile 2020

L'altro mondo


All’inizio della nostra esistenza, tutti i nostri valori, i nostri principi, le nostre idee e le nostre fedi sono conoscenze acquisite, frutto dell’educazione, del sentito dire e del condizionamento familiare e sociale. Ma ci vuole tempo per farci delle nostre opinioni. Infatti, dobbiamo compiere un’opera di selezione e di verifica, che in realtà dura tutta la vita.
In genere sono le esperienze dirette quelle che ci permettono di fare una simile verifica. Questo è vero, questo non è vero, questo è fondato, questo è infondato, questo è verosimile, questo è incredibile…
C’è qualcuno, però, che non compie mai tale operazione e continua a utilizzare le idee che gli sono state date dagli altri. Di fatto non acquisisce mai una propria autenticità. Ed è un tradizionalista, un conformista.
Ci sono poi dei campi in cui è ancora più difficile farsi delle opinioni personali. Uno di questi è certamente la religione, dove ci vengono raccontate un sacco di belle storie. Ma chissà se sono vere.
In meditazione non è così. Qui bisogna verificare di persona, perché non si tratta di credere o di venerare. Qui dobbiamo fare delle esperienze dirette (non necessariamente eccezionali o mistiche). Se parliamo di pace, un po’ di pace dobbiamo provarla; se parliamo di illuminazione, un po’ di luce dobbiamo percepirla, se parliamo di trascendenza, un po’ di universalità dobbiamo avvertirla, e così via.
Il problema è che è difficile sbarazzarsi del proprio modo di pensare, delle idee acquisite. Ed è ancora più difficile capire che tutto il nostro modo di pensare è condizionato da una mente dualistica, da una mente cioè che ragiona solo in termini di contrapposizione: bene-male, assoluto-relativo, inizio-fine, peccato-redenzione, vero-falso, Dio-Diavolo, io-altro, ecc.
Quando capisci questo, entri in un altro mondo, dove le cose sono complesse e sfuggenti, dove ci può essere per esempio una visione universale senza per questo escludere una certa individualità, e viceversa. Uscendo dal mondo mentale dei concetti ben definiti, cui siamo abituati, si entra appunto in un altro mondo. Che non è né un paradiso né un inferno. Ma un altro mondo.

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