domenica 5 aprile 2020

Gli altri mondi


Coloro che hanno qualche fede immaginano, una volta morti, di spostarsi da qualche altra parte, in qualche nuovo corpo o presso qualche Dio; coloro che non hanno nessuna fede, immaginano di finire nel nulla. Ma dovrebbero riconoscere che questo “nulla” è ciò da cui ha avuto origine il tutto, e quindi non può trattarsi di un semplice annientamento.
Piuttosto è un rientro in ciò da cui ci eravamo allontanati per emergere in questa dimensione che non è, tutto sommato, un granché. E in qualunque altra dimensione dovessimo finire (paradisi, purgatori, buchi neri, mondi vari, altri universi, ecc.) sarebbe sempre più o meno insoddisfacente e contemplerebbe la morte.
Molto meglio, allora, non desiderare di finire in nessun’altra manifestazione o dimensione fisica, che sarebbe comunque un altro tentativo fallito, un’altra limitazione, un altro confinamento. Perché questa tendenza ad autolimitarsi… anziché restare nell’illimitato, senza forma e senza ego?
Non è questo il peccato originale?

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