domenica 5 aprile 2020

Il dito di Dio


In questi giorni di epidemia, i nostri governanti hanno deciso che, per tener buone le persone, bisogna dare la stura alle solite cerimonie religiose: messe papali, rosari, prediche, ecc. Tutta roba che è già stata adoperata in passato per non far vedere alla gente ciò che è evidente: che in questo mondo non c’è nessun Dio, nessuna Provvidenza. Tutto avviene meccanicamente, freddamente, indifferentemente. Se c’è un virus mortale, farà il suo corso, ucciderà migliaia o milioni di persone e poi un bel giorno finirà. È sempre andata così. Dov’è Dio? Dov’è la Provvidenza. Dov’è il Disegno intelligente? Ma lo stesso succede con i terremoti e con tutti gli altri disastri naturali. In passato ci sono stati fenomeni spaventosi, come la caduta di meteoriti, che hanno cambiato il clima e ucciso milioni di esseri viventi.
Credete che, se arrivasse un nuovo meteorite, spunterebbe il dito di Dio a deviarne il corso?
Ma l’illusione, Maya, domina il nostro mondo e la gente vuole credere, vuole disperatamente credere che qualcuno vegli su di loro.
Così s’immagina un Principio del bene (Dio) e un Principio del male (Satana, il Diavolo, ecc.). Sono millenni che si va avanti con queste stupidaggini. E non ci si accorge che una simile contrapposizione è solo mentale. Nella realtà i due sono inseparabili e complementari. Come il male è semplicemente l’altra faccia del bene, così il bene è l’altra faccia del male.
Non ha dunque senso fare le processioni per evocare un ipotetico Principio del bene. Se lo faceste, attacchereste l’epidemia a tanti altri.
È evidente, invece, che bisogna isolarsi, raccogliere le proprie forze e cercare scientificamente e psicologicamente una soluzione al problema. Farebbe di più un vaccino che non tutti i miracoli, le lacrime e i sanguinamenti della Madonna.

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